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Palermo

Palermo

Dall'architettura alle grandi cattedrali, da i mercati rionali alle bellezze naturali

Informazioni

"E’ una città meravigliosa, piena di monumenti, chiese e opere d’arte con un gran senso per l’ospitalità. Il centro storico è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco"

Palermo è un crogiolo urbano definito da storia e cultura dai tratti tanto variegati da sembrare, spesso, in conflitto. Scopri la sofisticata varietà di stili architettonici, dalle cupole arabe agli edifici barocchi, e assapora la gustosa cucina locale, dalle origini più disparate. Non perderti il Palazzo dei Normanni, la Cappella Palatina e la chiesa di San Giovanni degli Eremiti.

Photogallery di Palermo

Attrazioni Principali

Il Barocco grandioso di Casa Professa

Il Barocco grandioso di Casa Professa

Per ogni dove si estende un manto ininterrotto di decorazioni, composto dagli elementi più diversi: fiori, frutta, foglie, animali, puttini, in un intarsio marmoreo di estrema mobilità e grazia, in una gamma infinita di colori. La Chiesa del Gesù, meglio conosciuta come Casa Professa, sorge su un rialzo ricco di anfratti tenebrosi dove, secondo la tradizione, un tempo si rifugiavano santi eremiti e dove ancora si trovano catacombe paleocristiane. La prima costruzione sul poggiolo fu un convento di monaci basiliani, edificato nel IX secolo. A partire da quella data furono diversi gli edifici costruiti in questo luogo, fra i quali cinque chiese che furono assorbite dalla prima chiesa dei Gesuiti, fondata nel 1564. A sua volta, questa chiesa fu inglobata in un’altra, la cui costruzione fu intrapresa nel 1591 e terminata nel 1633. Un violento bombardamento, nel 1943, distrusse gran parte del prestigioso monumento. I restauri hanno portato al ripristino di quasi tutti gli stucchi e gli affreschi, restituendo alla chiesa il suo aspetto originario. L’interno fonde il rigore tardo rinascimentale alla nuova spazialità barocca.

Per ogni dove si estende un manto ininterrotto di decorazioni, composto dagli elementi più diversi: fiori, frutta, foglie, animali, puttini, in un intarsio marmoreo di estrema mobilità e grazia, in una gamma infinita di colori. La Chiesa del Gesù, meglio conosciuta come Casa Professa, sorge su un rialzo ricco di anfratti tenebrosi dove, secondo la tradizione, un tempo si rifugiavano santi eremiti e dove ancora si trovano catacombe paleocristiane. La prima costruzione sul poggiolo fu un convento di monaci basiliani, edificato nel IX secolo. A partire da quella data furono diversi gli edifici costruiti in questo luogo, fra i quali cinque chiese che furono assorbite dalla prima chiesa dei Gesuiti, fondata nel 1564. A sua volta, questa chiesa fu inglobata in un’altra, la cui costruzione fu intrapresa nel 1591 e terminata nel 1633. Un violento bombardamento, nel 1943, distrusse gran parte del prestigioso monumento. I restauri hanno portato al ripristino di quasi tutti gli stucchi e gli affreschi, restituendo alla chiesa il suo aspetto originario. L’interno fonde il rigore tardo rinascimentale alla nuova spazialità barocca.

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Le stanze al Genio

Le stanze al Genio

Il nome si riferisce alla vicina Fontana del Genio di Palermo, a Piazza Rivoluzione. Varcato il grande portale, già per le scale saremo attratti dalla ricca pavimentazione e dagli affreschi originali del palazzo della fine del XVIII secolo.Quello che si presenterà davanti a noi è una collezione unica al mondo di oltre 2300 mattonelle di maiolica italiane. Sono le tessere di un enorme puzzle artistico provenienti dal sud Italia e soprattutto dalla Campania e dalla Sicilia, di un periodo che va dalla fine del XVI secolo agli inizi del XX. I collezionisti, proprietari del palazzo, ci condurranno in un mondo dove l’arte ha le misure di un piccolo quadrato calpestabile.

Il nome si riferisce alla vicina Fontana del Genio di Palermo, a Piazza Rivoluzione. Varcato il grande portale, già per le scale saremo attratti dalla ricca pavimentazione e dagli affreschi originali del palazzo della fine del XVIII secolo.Quello che si presenterà davanti a noi è una collezione unica al mondo di oltre 2300 mattonelle di maiolica italiane. Sono le tessere di un enorme puzzle artistico provenienti dal sud Italia e soprattutto dalla Campania e dalla Sicilia, di un periodo che va dalla fine del XVI secolo agli inizi del XX. I collezionisti, proprietari del palazzo, ci condurranno in un mondo dove l’arte ha le misure di un piccolo quadrato calpestabile.

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Passeggiare a Mondello

Passeggiare a Mondello

Una sabbia abbagliante, molto chiara, fa da tavolozza al mare, al sole e alle nuvole che dipingono infinite tonalità, dal turchese al verde smeraldo. Colori che restano impressi nella memoria. Una spiaggia lunga con un dolce declino nel mare che offre, dalla primavera all’autunno, una balneazione sicura anche per i meno abili nel nuoto e per i bambini. La passeggiata sul lungomare sotto gli alti pini marittimi, tra palme e sporadiche villette Liberty, ci consentirà di mettere in ordine i pensieri, chiacchierare, fare jogging o semplicemente respirare il benefico odore del mare ricco di iodio.

Il borgo marinaro – detto “la piazza” – ci aspetta per rifocillarci con i suoi caffè e ristoranti sul mare, o i take away di frutti di mare, i panini gustosamente prêt à porter. La stagione balneare va da maggio a settembre: in questo periodo la spiaggia viene attrezzata con sdraio e ombrelloni e con le caratteristiche variopinte cabine di legno. Mondello abbandona la sua veste invernale solitaria e riflessiva e si riempie di voci spensierate, di creme solari e di ragazzi in motorino. Il cambio di stagione viene segnato dal World Festival On The Beach, la celebre rassegna internazionale di attività acquatiche, che in genere si svolge tra maggio e giugno.

Una sabbia abbagliante, molto chiara, fa da tavolozza al mare, al sole e alle nuvole che dipingono infinite tonalità, dal turchese al verde smeraldo. Colori che restano impressi nella memoria. Una spiaggia lunga con un dolce declino nel mare che offre, dalla primavera all’autunno, una balneazione sicura anche per i meno abili nel nuoto e per i bambini. La passeggiata sul lungomare sotto gli alti pini marittimi, tra palme e sporadiche villette Liberty, ci consentirà di mettere in ordine i pensieri, chiacchierare, fare jogging o semplicemente respirare il benefico odore del mare ricco di iodio.

Il borgo marinaro – detto “la piazza” – ci aspetta per rifocillarci con i suoi caffè e ristoranti sul mare, o i take away di frutti di mare, i panini gustosamente prêt à porter. La stagione balneare va da maggio a settembre: in questo periodo la spiaggia viene attrezzata con sdraio e ombrelloni e con le caratteristiche variopinte cabine di legno. Mondello abbandona la sua veste invernale solitaria e riflessiva e si riempie di voci spensierate, di creme solari e di ragazzi in motorino. Il cambio di stagione viene segnato dal World Festival On The Beach, la celebre rassegna internazionale di attività acquatiche, che in genere si svolge tra maggio e giugno.

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Una prima al Massimo

Una prima al Massimo

Un’opera nel teatro lirico più grande d’Italia, terzo teatro europeo per ordine di grandezza architettonica dopo l’Opera di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Simbolo della grandeur del periodo Liberty in cui Palermo era così bella ed elegante da affascinare e ospitare le corti europee più ambite. I lavori del teatro furono intrapresi nel 1875 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile e portati a termine dal figlio Ernesto. Oggi si può programmare una visita alla città per poi assistere ad una prima di Opera lirica, di balletto o di musica sinfonica, ritrovando ancora l’atmosfera dei gloriosi tempi dei Florio.

Un’opera nel teatro lirico più grande d’Italia, terzo teatro europeo per ordine di grandezza architettonica dopo l’Opera di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Simbolo della grandeur del periodo Liberty in cui Palermo era così bella ed elegante da affascinare e ospitare le corti europee più ambite. I lavori del teatro furono intrapresi nel 1875 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile e portati a termine dal figlio Ernesto. Oggi si può programmare una visita alla città per poi assistere ad una prima di Opera lirica, di balletto o di musica sinfonica, ritrovando ancora l’atmosfera dei gloriosi tempi dei Florio.

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Opera dei Pupi - Patrimonio UNESCO

Opera dei Pupi - Patrimonio UNESCO

È il primo Patrimonio italiano che l’UNESCO, nel 2008, ha inserito nella lista dei Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità. In tutta l’isola si può assistere a rappresentazioni dell’Opera dei Pupi con bravi artisti pupari che hanno fatto di questa tradizione un’icona d’arte mondiale. I luoghi di rappresentazione teatrale a Palermo, insieme al Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, sono un’attrazione veramente unica.

È il primo Patrimonio italiano che l’UNESCO, nel 2008, ha inserito nella lista dei Patrimoni Orali e Immateriali dell’Umanità. In tutta l’isola si può assistere a rappresentazioni dell’Opera dei Pupi con bravi artisti pupari che hanno fatto di questa tradizione un’icona d’arte mondiale. I luoghi di rappresentazione teatrale a Palermo, insieme al Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino, sono un’attrazione veramente unica.

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Palazzo Comitini, Palazzo Sant’Elia, Palazzo delle Ferrovie, Palazzo Jung

Palazzo Comitini, Palazzo Sant’Elia, Palazzo delle Ferrovie, Palazzo Jung

Andiamo alla scoperta di alcuni, tra i più affascinanti, palazzi storici di Palermo. Un itinerario pedonale che parte da Via Maqueda, dove troviamo Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia. Poi incrociamo l’asse di Via Roma per scoprire l’ex Palazzo delle Ferrovie. Infine, raggiungiamo Via Lincoln per ammirare Palazzo Jung. Cogliamo così le diverse anime di Palermo: quella barocca con Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia, i due palazzi settecenteschi dalle maestose facciate. Poi passiamo all’anima déco con l’architettura dei primi del ‘900 dell’ex Palazzo delle Ferrovie. E infine, alla belle époque con l’ottocentesco Palazzo Jung e il suo giardino tropicale.

Andiamo alla scoperta di alcuni, tra i più affascinanti, palazzi storici di Palermo. Un itinerario pedonale che parte da Via Maqueda, dove troviamo Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia. Poi incrociamo l’asse di Via Roma per scoprire l’ex Palazzo delle Ferrovie. Infine, raggiungiamo Via Lincoln per ammirare Palazzo Jung. Cogliamo così le diverse anime di Palermo: quella barocca con Palazzo Comitini e Palazzo Sant’Elia, i due palazzi settecenteschi dalle maestose facciate. Poi passiamo all’anima déco con l’architettura dei primi del ‘900 dell’ex Palazzo delle Ferrovie. E infine, alla belle époque con l’ottocentesco Palazzo Jung e il suo giardino tropicale.

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Emotional Tour – Catacombe dei Cappuccini

Emotional Tour – Catacombe dei Cappuccini

Un posto dove non andreste neanche morti? Dicono tutti così, poi vanno a vederli. Vi si conservano 8.000 corpi mummificati: dai Cappuccini, agli esponenti di famiglie nobili, dai borghesi ai rappresentanti del clero. Lo stato di conservazione degli innumerevoli cadaveri esposti, rendono il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini, conosciuto come le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, uno dei luoghi più impressionanti da visitare al mondo. Uno spettacolo macabro che mette in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana, che visse dal XVII al XIX secolo. Qui è conservata anche la mummia più bella del mondo: la piccola Rosalia.

Un posto dove non andreste neanche morti? Dicono tutti così, poi vanno a vederli. Vi si conservano 8.000 corpi mummificati: dai Cappuccini, agli esponenti di famiglie nobili, dai borghesi ai rappresentanti del clero. Lo stato di conservazione degli innumerevoli cadaveri esposti, rendono il cimitero del Convento dei Frati Cappuccini, conosciuto come le Catacombe dei Cappuccini di Palermo, uno dei luoghi più impressionanti da visitare al mondo. Uno spettacolo macabro che mette in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società cittadina palermitana, che visse dal XVII al XIX secolo. Qui è conservata anche la mummia più bella del mondo: la piccola Rosalia.

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Palazzo Abatellis – Palazzo Mirto – Piazza Marina, Villa Garibaldi, Palazzo Steri

Palazzo Abatellis – Palazzo Mirto – Piazza Marina, Villa Garibaldi, Palazzo Steri

Palazzo Abatellis. L’Annunciata di Antonello da Messina, da sola, merita una visita… Nell’antico quartiere della Kalsa, il Palazzo Abatellis dagli anni ’50 ospita la Galleria Regionale d’Arte Moderna, curata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. Questa dimora di Francesco Abatellis, maestro Portulano del Regno, risale alla fine del XV secolo ed è un magnifico esempio di architettura gotico-catalana. Alla morte della moglie di Francesco, il palazzo subì diverse modifiche fino a diventare il Monastero di Santa Maria della Pietà. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la struttura fu gravemente danneggiata per poi essere restaurata dall’architetto veneziano Carlo Scarpa. L’obiettivo del progetto era quello di creare armonia tra la struttura e le opere che conservava al suo interno. L’esposizione fu divisa in sezioni: una raccolta, per la gran parte, di opere scultoree fu sistemata al piano terreno e il primo piano fu destinato alle opere pittoriche. La sistemazione delle opere è innovativa: l’uso di supporti metallici o lignei su fondi colorati di pannellature in tessuto, in stucco veneziano o in legno, esalta la bellezza dei quadri. Nelle meravigliose stanze del palazzo storico, troviamo importanti capolavori di Domenico e Antonello Gagini, Filippo Paladini, Antonello da Messina, Francesco Laurana… opere di Pietro Novelli, Antoon Van Dyck, Vito D’Anna ed altri ancora, sono esposte nella nuova ala.

Palazzo Mirto. Una residenza nobiliare bella e densa di storia alla Kalsa, nel centro storico di Palermo. Palazzo Mirto è stato per quattro secoli dimora palermitana della nobile famiglia Filangeri e, successivamente, dei Lanza Filangieri Principi di Mirto da cui prende il nome. La struttura risale al XIII secolo ma ha subito diverse modifiche nel corso del tempo. Gli interni sono arredati con grande cura con mobili e tappeti che vanno dal Seicento all’Ottocento: lampadari di Murano, pannelli cinesi laccati, orologi, arazzi e porcellane. Le sontuose e regali stanze abbracciano una terrazza decorata con una fontana rocaille. La casa-museo si sviluppa su tre piani: al pian terreno troviamo le cucine e le scuderie; il primo piano nobiliare che era dedicato alle feste ufficiali e cerimonie e, infine, il secondo piano che era quello riservato alla ristretta cerchia familiare e agli amici più intimi.

Piazza Marina, Villa Garibaldi e Palazzo Steri. Villa Garibaldi, in piena Piazza Marina e nel centro storico del quartiere Kalsa, è lontana dal caos e ha tanti angoli d’ombra utili per le ore più calde. Fu realizzata tra il 1861 e il 1864 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile e dedicata all’eroe Giuseppe Garibaldi per celebrare la nascita della nazione italiana. Tante sono le piante esotiche che vi ritroviamo, tra cui il maestoso Ficus macrophylla subsp. Columnaris o Ficus magnolioide, albero tipico delle foreste pluviali. Con i suoi 10.000 metri cubi di chioma fogliare è il più grande albero d’Europa. Ecco perché è sempre ammirato da tanta gente proveniente da tutte le parti del mondo.

La sera, piazza Marina si trasforma: locali per gustare piatti tipici e vini locali, pub per un aperitivo anche con musica live e canti popolari, cibo da strada di tutti i tipi. La domenica mattina c’è il colorito e caratteristico mercatino dell’antiquariato, ricco di oggetti, di vestiti vintage, di libri e tanto altro a prezzi modici. Proprio di fronte al giardino, visitiamo il maestoso Palazzo Chiaramonte, detto anche Steri, oggi sede del Rettorato dell’Università. Originariamente abitazione della famiglia Chiaramonte, divenne sede dell’Inquisizione. All’interno del complesso, troviamo le prigioni diventate famose per i graffiti lasciati dai detenuti, testimonianza unica delle sofferenze patite. A due passi, la splendida Chiesa di Santa Maria della Catena, tra la piazza e l’antico porto della Cala, costruita nel XV secolo e simbolo per eccellenza della tradizione gotico catalana.

Palazzo Abatellis. L’Annunciata di Antonello da Messina, da sola, merita una visita… Nell’antico quartiere della Kalsa, il Palazzo Abatellis dagli anni ’50 ospita la Galleria Regionale d’Arte Moderna, curata dalla Soprintendenza dei Beni Culturali. Questa dimora di Francesco Abatellis, maestro Portulano del Regno, risale alla fine del XV secolo ed è un magnifico esempio di architettura gotico-catalana. Alla morte della moglie di Francesco, il palazzo subì diverse modifiche fino a diventare il Monastero di Santa Maria della Pietà. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la struttura fu gravemente danneggiata per poi essere restaurata dall’architetto veneziano Carlo Scarpa. L’obiettivo del progetto era quello di creare armonia tra la struttura e le opere che conservava al suo interno. L’esposizione fu divisa in sezioni: una raccolta, per la gran parte, di opere scultoree fu sistemata al piano terreno e il primo piano fu destinato alle opere pittoriche. La sistemazione delle opere è innovativa: l’uso di supporti metallici o lignei su fondi colorati di pannellature in tessuto, in stucco veneziano o in legno, esalta la bellezza dei quadri. Nelle meravigliose stanze del palazzo storico, troviamo importanti capolavori di Domenico e Antonello Gagini, Filippo Paladini, Antonello da Messina, Francesco Laurana… opere di Pietro Novelli, Antoon Van Dyck, Vito D’Anna ed altri ancora, sono esposte nella nuova ala.

Palazzo Mirto. Una residenza nobiliare bella e densa di storia alla Kalsa, nel centro storico di Palermo. Palazzo Mirto è stato per quattro secoli dimora palermitana della nobile famiglia Filangeri e, successivamente, dei Lanza Filangieri Principi di Mirto da cui prende il nome. La struttura risale al XIII secolo ma ha subito diverse modifiche nel corso del tempo. Gli interni sono arredati con grande cura con mobili e tappeti che vanno dal Seicento all’Ottocento: lampadari di Murano, pannelli cinesi laccati, orologi, arazzi e porcellane. Le sontuose e regali stanze abbracciano una terrazza decorata con una fontana rocaille. La casa-museo si sviluppa su tre piani: al pian terreno troviamo le cucine e le scuderie; il primo piano nobiliare che era dedicato alle feste ufficiali e cerimonie e, infine, il secondo piano che era quello riservato alla ristretta cerchia familiare e agli amici più intimi.

Piazza Marina, Villa Garibaldi e Palazzo Steri. Villa Garibaldi, in piena Piazza Marina e nel centro storico del quartiere Kalsa, è lontana dal caos e ha tanti angoli d’ombra utili per le ore più calde. Fu realizzata tra il 1861 e il 1864 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile e dedicata all’eroe Giuseppe Garibaldi per celebrare la nascita della nazione italiana. Tante sono le piante esotiche che vi ritroviamo, tra cui il maestoso Ficus macrophylla subsp. Columnaris o Ficus magnolioide, albero tipico delle foreste pluviali. Con i suoi 10.000 metri cubi di chioma fogliare è il più grande albero d’Europa. Ecco perché è sempre ammirato da tanta gente proveniente da tutte le parti del mondo.

La sera, piazza Marina si trasforma: locali per gustare piatti tipici e vini locali, pub per un aperitivo anche con musica live e canti popolari, cibo da strada di tutti i tipi. La domenica mattina c’è il colorito e caratteristico mercatino dell’antiquariato, ricco di oggetti, di vestiti vintage, di libri e tanto altro a prezzi modici. Proprio di fronte al giardino, visitiamo il maestoso Palazzo Chiaramonte, detto anche Steri, oggi sede del Rettorato dell’Università. Originariamente abitazione della famiglia Chiaramonte, divenne sede dell’Inquisizione. All’interno del complesso, troviamo le prigioni diventate famose per i graffiti lasciati dai detenuti, testimonianza unica delle sofferenze patite. A due passi, la splendida Chiesa di Santa Maria della Catena, tra la piazza e l’antico porto della Cala, costruita nel XV secolo e simbolo per eccellenza della tradizione gotico catalana.

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Street food e antichi mercati

Street food e antichi mercati

La classifica, redatta dal network americano Virtual Tourist, pone Palermo al 5° posto tra i migliori produttori di cibo da strada al mondo. Lo street food tour è un must insieme ai tour degli antichi mercati palermitani, la Vucciria e Ballarò e poi il Capo e Borgo Vecchio, oggi animati dalla movida cittadina che li ha scelti come luoghi di ritrovo serale. Un modo facile e rapido (generalmente una mattinata o un tour by night) per attraversare un paio di millenni di storia, arte, profumi, sapori e civiltà diverse. Nell’intreccio dei vicoli puoi trovare di tutto: tra bancarelle ricolme di mercanzia coloratissima, i palermitani spesso usano mangiare per strada cibi cotti da spiluccare con le mani.

Panelle e cazzilli, pane con la milza, arancine, sfinciuni, stigghiole, polpo bollito, sono solo alcune delle specialità che hanno reso Palermo una delle capitali mondiali del cibo di strada.Panelle e cazzilli, pane con la milza, arancine, sfinciuni, stigghiole, polpo bollito, sono solo alcune delle specialità che hanno reso Palermo una delle capitali mondiali del cibo di strada.

La classifica, redatta dal network americano Virtual Tourist, pone Palermo al 5° posto tra i migliori produttori di cibo da strada al mondo. Lo street food tour è un must insieme ai tour degli antichi mercati palermitani, la Vucciria e Ballarò e poi il Capo e Borgo Vecchio, oggi animati dalla movida cittadina che li ha scelti come luoghi di ritrovo serale. Un modo facile e rapido (generalmente una mattinata o un tour by night) per attraversare un paio di millenni di storia, arte, profumi, sapori e civiltà diverse. Nell’intreccio dei vicoli puoi trovare di tutto: tra bancarelle ricolme di mercanzia coloratissima, i palermitani spesso usano mangiare per strada cibi cotti da spiluccare con le mani.

Panelle e cazzilli, pane con la milza, arancine, sfinciuni, stigghiole, polpo bollito, sono solo alcune delle specialità che hanno reso Palermo una delle capitali mondiali del cibo di strada.Panelle e cazzilli, pane con la milza, arancine, sfinciuni, stigghiole, polpo bollito, sono solo alcune delle specialità che hanno reso Palermo una delle capitali mondiali del cibo di strada.

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